La storia racconta che il console C. Flaminio, dopo aver sconfitto i Liguri insediati sull'Appennino toscoemiliano, fece costruire dalle sue legioni una strada da Bologna ad Arezzo. Questa strada, caduta in disuso già in epoca imperiale, era scomparsa per l'incuria e lo sciacallaggio degli uomini, per le distruzioni provocate dagli eventi naturali, conservandosi solo dove la millenaria sedimentazione l'aveva coperta. In seguito all'intuizione di due appassionati originari di Castel dell'Alpe, nel 1979 venne rinvenuto il primo tratto del tracciato. Da allora, grazie all'impegno di numerose persone, sono stati portati alla luce numerose parti di pavimentazione, per una lunghezza complessiva di 11 km. I singoli siti archeologici sono visitabili partendo da punti di partenza diversi o percorrendo interamente il crinale (itinerario di circa 6 ore, soste escluse). Per visitare alcuni dei tratti meglio conservati, si consiglia di partire dall'Apparita, e raggiungere la Flaminia militare e quindi seguirla fino a S.Lucia. Si consigliano inoltre due anelli escursionistici: - da Bruscoli: si raggiunge il percorso della Flaminia militare partendo dalla Chiesa e dirigendosi verso la localitˆ Capannone, seguendo le frecce ed i segnali bianchi e blu; da qui si suggerisce di proseguire verso nord per osservare un tratto di selciato ben conservato presso monte Bastione e poi tornare sui propri passi ed andare in direzione Futa. Passata la Piana degli Ossi, interessante luogo caratterizzato dalla presenza di antiche fornaci, si raggiunge la localitˆ Passeggere da cui si scende a Tabina e poi fino alla strada. Si prosegue poi a destra fino a Bruscoli. - da Traversa: si prende la strada sterrata, indicata dalla freccia in legno, che sale tra le case subito dopo il bivio per Selva (provenendo dalla Futa). Si segue la strada sterrata che dopo poco entra nel bosco di faggio. Si continua a seguire la strada in salita, facendo attenzione ai segnali bianchi e blu. Si prosegue nel bosco fino a raggiungere il crinale nei pressi di Poggio Castelluccio. Proprio nel punto di arrivo, si possono subito vedere, scavati sotto una vecchia carbonaia, affioramenti dei selciati. Si prosegue poi lungo il crinale in direzione Futa, incontrando alcuni tratti di selciato ben conservato, fino a trovare la freccia in legno che indirizza di nuovo verso Traversa (quota 1040 m. s.l.m.). Si attraversa un breve tratto di bosco di faggio, fino ad incontrare un traliccio elettrico. Si devia quindi a sinistra percorrendo una strada costeggiata da boschi di conifere; si segue il sentiero attraverso boschi e coltivi, fino ad arrivare alla strada statale della Futa.